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Protest!

Protesta! L’estetica della resistenza nei manifesti politici
Un evento nell’ambito di Zurich Reads.

 

 

Nel nuovo libro “Resist!” del Museum für Gestaltung di Zurigo, sono pubblicati i poster di Tomaso Marcolla.

Nell’attuale situazione globale, l’impegno politico è più urgente che mai. Appelli alla pace, richiami ai diritti umani e richieste di un trattamento responsabile della natura sono al centro delle lotte attuali. Fin dagli anni ’20, il manifesto si è dimostrato un mezzo efficace per sostenere ampiamente i movimenti di protesta. Resist! riunisce opere di circa cento anni che dimostrano la tradizione del manifesto come mezzo di protesta e ne affermano la duratura validità e necessità.

Il 24 ottobre Bettina Richter, curatrice ed editrice della collezione e Lisa Bogerts, scienziata di comunicazione e politologa, discuteranno di strategie del protesto ed estetiche della resistenza nel manifesto.

Venerdì 24 ottobre 2025 18:00 – 20:00
Museum für Gestaltung
Ausstellungsstrasse 60 – Zurigo

https://museum-gestaltung.ch

“Resist!” – Collezione di poster n. 37
A cura di Bettina Richter, Museum für Gestaltung Zürich
Con il contributo di Lisa Bogerts, SIlas Munro, ASARO
16,5 × 24 cm, 128 pagine, 171 illustrazioni
tedesco, inglese

https://www.lars-mueller-publishers.com

L’immagine raffigura la testa di un uomo di colore, straniero che fissa la scritta “WELCOME”. Due braccia di una persona bianca, gli pone una collana/ghirlanda formata da un filo spinato. L’ispirazione viene dalla ghirlanda usata nelle isole Hawaii (chiamata lei) che viene donata ai visitatori come simbolo di benvenuto. Ho rappresenta l’illusione di una vita migliore, spesso alimentata in viaggi che durano per lunghi periodi, che si infrange contro la realtà di un’accoglienza “diversa”. Questo sentimento è espresso anche dallo sguardo malinconico rivolto verso la scritta Welcome. In Europa esistono strutture di detenzione amministrativa (chiamate anche Centri di Permanenza per il Rimpatrio in Italia) per trattenere i migranti sprovvisti di documenti di soggiorno validi in attesa del rimpatrio. Questi centri sono situati in aree extraurbane e presentano caratteristiche di sicurezza e architettura tipiche degli istituti penitenziari, con condizioni di vita spesso peggiori delle carceri.